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Cina 361 × 271 cm

SKU 2936

2936

Prezzo

€ 3.600,00

Questo autentico tappeto Cinese è stato annodato in Cina.   

 

A seconda dell’angolazione dalla quale guardi il tappeto, potrai percepire diversamente i colori, da una parte infatti saranno più scuri mentre dall’altra saranno più chiari. Questo è dovuto dal pelo e contropelo del tappeto.

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE

Tappeto n°: 2936

Misura: 361×271 cm

Densità di nodi: da 60.000 a 90.000 nodi per m²

Età: vecchio 40-60 anni 

Composizione: lana

Questo tappeto è annodato a mano e possono esservi delle leggere differenze di forma spessore e motivo. Ciò è riscontrabile soprattutto nei tappeti nomadi

Scopri di più sui tappeti cinesi

La produzione di tappeti cinesi si pensa essere iniziata intorno al XVII secolo incentivata dai Mongoli che si insediarono nel territorio fondando l’impero Yüan, che resse la Cina fino al 1368. L’arte dell’annodatura però non si è diffusa in tutto il paese, bensì in zone specifiche: Ningxia, Shandong, Hebei, Shaanxi, Gansu e Mongolia interna. Fra i numerosi simboli che compaiono sui tappeti di ogni epoca sono frequenti quelli di ispirazione naturalistica come il fiore di loto, archetipo dell’estate e del concetto di purezza, e il narciso, fiore dell’inverno e del buon augurio. Non mancano i riferimenti agli animali mitici, tra cui una priorità assoluta viene riservata al drago. Il drago cinese ha corpo serpentiforme e privo di ali, testa imponente e robuste mascelle. Già agli albori della cultura locale fu prescelto per rappresentare la regalità imperiale e il buongoverno; nella più antica iconografia aveva cinque artigli quando incarnava l’autorità divina del potere monarchico, quattro quando indicava la nobiltà di corte. Molto diffuso è anche il simbolo della svastica, derivato probabilmente da primitivi culti solari e poi passato al Buddismo come emblema della felicità infinita. La varietà delle tinte utilizzate è decisamente scarsa. Il blu e il giallo sono la coppia di colori che risalta con maggior frequenza sui tappeti. Questa scelta si richiama all’antica cosmogonia taoista, con il suo dualismo tra yin e yang. Tinta dello yin è il giallo, considerato simbolo del potere imperiale; il blu rappresenta lo yang ed il colore del drago. Il rosso è totalmente assente, ritroviamo invece il rosa, l’albicocca e il salmone.Spesso legato al nome Nain segue la denominazione “La” che in persiano significa strati, ovvero il numero dei fili che costruiscono un ordito, utilizzato per l’annodatura del tappeto. Meno “strati” quindi “la” ci sono, più il tappeto è pregiato, ad esempio un Nain 4La sarà più fine di un Nain 6La o 9La. Spesso questi tappeti, essendo dei veri e propri manufatti d’arte, sono firmati nella cornice in alto dal maestro annodatore che li ha realizzati, tra i più famosi c’è il maestro Habibian, diventato famoso per l’altissima qualità dei suoi tappeti adatti specialmente a un elite di intenditori. In questi ultimi anni si è sviluppata anche una produzione che nulla a che fare con i Nain, appartengono a questa categoria i nain tabas.

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